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mercoledì 21 novembre 2012

Bionda si, ma col sorriso.

Se non è la caldaia, è l'antenna.

Beh certo, perché con questo super mega digitale terrestre io non prendo un tubo, a casa mia. Su 900 canali, ne vedo si e no a giorni alterni e a momenti alterni nello stesso giorno all'incirca una trentina. Ok. A.A.A. cercasi antennista. Che si palesa oggi. Oggi, alle 14.30. OGGI?

Respiro, profondamente.

Ma forse devo fare un piccolo passo indietro, a stamattina.

Foto da web
Zampetto felice e leggiadra all'asilo con le mie due belle creature e il mio bel fidanzato. Tengo d'occhio il più piccolo perché ieri mattina, in un improvviso marasma di bambini, sono entrata a scuola e lui era ancora fuori per le scale che urlava disperato "APPETTATEMIIIIII!!!!!!!!!".

Ok. Dicevo, entro. Feliciona saluto un po' di custodi, un po' di mamme, mentre i miei bambini scorrazzano in maniera confusa uno da una parte e uno dall'altra, in direzioni diametralmente opposte alle loro aule. Beh, mi pare giusto, tanto siamo in due, prima o poi riusciamo a catturarli. Fino a quando il mio sguardo incrocia quello di un'altra mamma che gaiamente mi fa "Oggi ci sei, vero?"

...

"Ma sì, oggi, dalle 14 alle 16! Dobbiamo guardare il film Spirit cavallo selvaggio tutti insieme!".
Ok.

Respiro, profondamente.

Foto da web
Oggi alle 14 no che non ci sono. Oggi alle 14 sarò appena tornata a casa con i due mostri (si, perché a quell'ora da belle creature si trasformano in mostri) e starò lottando per scagliarli a letto per il pisolo pre-judo, pre-pomeriggio, pre-tutto. Pre-antennista alle 14.30. No che non ci sono, alle 14. E nemmeno lo sapevo. Che è peggio.
Inveisco, con il sorriso, ma inveisco. Perché non è possibile che non si sappia mai un tubo di quello che fanno. Perché se i bimbi devono andare in classe da soli, è inutile che mettano le comunicazioni appese alla porta, se io a quella porta non ci posso arrivare. Salgo dalla maestra e chiedo spiegazioni.

Poi collego il cervello al mio sorriso di cui sopra.

Ehm... ecco in effetti la comunicazione venerdì pomeriggio ce l'avevano data, me l'aveva messa in mano il Grande quando sono andata a prenderlo, due secondi prima di sentire la sua vocina che nello pseudo-silenzio dell'uscita a metà giornata urlava a squarciagola "Uè ciao maialeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!", un secondo prima che lo agguantassi per la collottola con un sorriso forzato davanti a tutte le facce allibite - bimbi, genitori, custodi - e lo portassi elegantemente fuori da scuola sibilando "stasera niente cinema".
E la comunicazione di oggi alle 14 no, non l'ho letta, l'ho lanciata nello zaino di J. e lì è rimasta.

Foto da wb
Ma torniamo a noi. Ok, Spirit cavallo Selvaggio l'ho visto per 3 mesi di fila un paio di anni fa. Ricordo ancora a memoria canzoni e dialoghi e zompi di 'sto cavallo coraggioso.
Bene, mi organizzo con la suocera, che arriva alle 15, perdo un pezzo di cavallo selvaggio, ma acchiappo al volo l'antennista pacchinaro, sistemo la tele, il moroso è felice, la nonna sta con i bimbi, partecipo al dibattito post cavallo selvaggio, torno a casa, do la merenda ai bimbi visto che nel frattempo J. si sarà svegliato, ri-esco per portare a judo il Grande, torno a casa e congedo la suocera. Se non mettessi le virgole, potrebbe sembrare un attacco di Stream of consciousness.

Invece no. Perché il simpatico antennista arriva alle 15.05. 35 minuti dopo, sulla mia serratissima tabella di marcia organizzata al secondo. Perché quando arriva e si arrampica sul tetto mi dice che è meglio se aspetto a uscire - "Perché, aveva da fare?" mi dice. Maremma inguaiata, no che non avevo da fare, figurati, ero indecisa se mettermi lo smalto o pettinare le bambole oggi pomeriggio, pensa!

In tutto ciò, lei, la suocera.
Ma qui mi fermo e vi strizzo l'occhio.


Allegramente il mio pomeriggio è precipitato così: schizzo fuori casa smaterializzandomi e lasciando la televisione accesa nel bel mezzo di una riselezione automatica dei canali alle 15.35, 2 minuti dopo parcheggio sgommando fuori dall'asilo, entro con un sorriso ebete e la tipica frase idiota "Salve, meglio tardi che mai!" rivolta alla custode che mi guarda come per dire "Scema, non vedi che ore sono?", scendo nell'area comune saltando i gradini due alla volta, riguadagno compostezza in tempo per vedere che gli altri ligi genitori sono stipati in un'aula nella quale non riuscirò mai ad entrare, mi pento di essere uscita per niente così di corsa, aspetto comunque la fine, due chiacchiere con le altre mamme, riprendo il bolide e arrivo a casa in tempo per assistere alle urla della suocera che cerca di convincere J. all'immobilità mentre lei tenta invano di vestirlo (non sa che lui appena si sveglia è intoccabile per una mezz'oretta, grugnisce, digrigna i denti, scappa si nasconde e minaccia di tirare pugni in un futuro prossimo). Dopodiché assisto basita a lei che esce di casa tutta feliciona, invece di rimanere a casa mia per curare il piccolo mentre io porto a judo il Grande.
Ok.

Respiro, profondamente.

Agguanto i figli, merenda, scarpe, calze sperando che abbiano addosso tutto il resto, rimetto la giacca, ma forse non l'avevo tolta, il Grande mi fa una scena da Oscar perché "maaaaaaaaaaaammmaaaa non ce la faccio ad andare a Judo oggi, guardami come sono stanco povero me!". Tiralo su, convincilo, parlagli, sgridalo, urla, acchiappalo e buttalo fuori casa con l'altro attaccato alla gamba, in macchina parte una scazzottata quindi fermati, dividili, legali di nuovo, J. piange, il Grande si addormenta. Si addormenta???????? E finalmente arrivo a judo.

Basta. Sono stanca. Si, c'è un seguito, ma cerco un ghost writer perché io, sinceramente, non ne posso più.

Come sempre, se sopravvivo ci sentiamo presto. Col sorriso, of course! Perché dopotutto, dai, oggi non è andata poi così male.

S.


sabato 10 novembre 2012

2 + 2 = 4

Foto da web
Non ci piove. 2 + 2 fa 4.

Se 1 + 1 = 11 quando si parla di procreazione (e chi ha 2 figli capirà cosa intendo, nel senso che da un giorno all'altro pare di avere in casa una piccola squadra di lottatori invece che due bimbi), 2 + 2 invece da miracolosamente un risultato che ha dell'inverosimile: più sono, più si menano via senza dare troppi problemi.
Oggi abbiamo in visita la delegazione di gemellini amici del mio Grande.
J. ha colto l'occasione per non dormire, ovviamente. Che simpatia. Mi immagino in capo a due ore in che stato sarà... sembrerà posseduto, come minimo!
E l'altro? L'ALTRO?????????????? Maremma spettinata, l'altro va al contrario, era posseduto appena arrivati gli amichetti: parolacce, spinte al piccolo, berci e strilla, tosse convulsa. Un folle.
Ma anche noi da piccoli eravamo così? Io ho un'immagine tanto 'santa' di me in versione mini...

Piccola pausa, ero immersa in una conversazione con uno dei gemelli, che si è svolta più o meno così:
Lui: Ma quella macchina incendiata... come mai è lì?  (nota: in effetti c'è un furgone incendiato in prossimità di casa nostra, che bel vedere!)
Io (a corto di risposte, visto che era la quinta volta in 5 minuti che me lo domandava): Eh, sapessi. Un macello. Nessuno la porta via, ed è qui da due mesi.
Lui: ---- (sguardo vacuo)
Al che, ricordo che la creatura ha 5 anni, quindi una concezione temporale del tutto random.
Io (sentendomi particolarmente brillante per la trovata): E' qui da quando è cominciato l'asilo.
Lui: AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHH si! Due mesi! Mia nonna ha un cane due mesi fa, fra due mesi. E non lo lascia mai. L'altro è morto, lui no, quindi due mesi fa lo tiene sempre con sé.
Io: O__O

Salvata in corner dallo squillo del telefono, mi tengo lontana dalla pericolosa combriccola di giovani maschi, cerco di rendermi invisibile ai loro occhi curiosi, alle loro domande impertinenti, ai loro vaneggiamenti da incontro del terzo tipo.

Finché giocano con jeeg robot, astroganga e goldrake (giochi d'altri tempi, lo so, eppure così è) io mi defilo allegramente, sperando che queste due ore passino alla velocità della luce.

Vi saluto, se sopravvivo vi aggiorno.
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