domenica 30 dicembre 2012

Diario di un'intollerante anonimo: Torta alla panna con cocco e madaleine al cioccolato


Ogni tanto non mi lamento e pubblico una foto goduriosa.
Questa torta è talmente a prova di intolleranti che l'approverebbe perfino la Nazi (per chi non lo sapesse è la dottoressa che, dopo una ventina d'anni di cure, analisi e sperimentazioni varie, mi ha candidamente diagnosticato una grave intolleranza alimentare. E mi ha anche tolto il cibo.)
Quindi, se in questo ultimo stralcio festivo vi trovate a pranzo/cena/merenda degli intolleranti al glutine e al lattosio oppure celiaci, sappiate che potrete servire in tavola questo dolce con animo leggero, non avvelenerete nessuno.
La ricetta è qui (click) e messa in piedi da chi ha rinunciato ai piaceri della tavola ormai da molti mesi.
Dite che l'avete presa ad una riunione degli Intolleranti Anonimi ;)

mercoledì 26 dicembre 2012

Diario di un intollerante anonimo: pranzo di Natale

Foto da web 


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Che poi dico io, quelli che stanno peggio in queste circostanze, non sono tanto gli intolleranti, quanto i familiari.
Familiari che finiscono anche loro a mangiare verdurine e piatti piuttosto sciapi perchè poi 'apicciridda ci resta male.
Niente pastaalfornofassumaurupolpetteripienepatateconformaggio e amenità varie.
Niente fungo fritto nel burro e affogato nella bechamelle.
Niente creme caramel, niente panettone, niente pandoro e soprattutto niente crema al mascarpone.
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Ricordate, la parola d'ordine è ATARASSIA.

E allora buon Natale, tra una galletta e un maccherone di mais, tra una carota ed un quarto di finocchio.
Guardiamo il lato positivo: nessuno, della mia famiglia, dovrà fare la dieta disintossicante post abbuffate...


martedì 25 dicembre 2012

...e la pausa digestiva!


Sono certa che non avete idea di quanta magia ci sia nell'aria durante il pranzo di Natale.

Io si. L'ho scoperto oggi! Già. Avevamo appena attaccato bramosi un succulento secondo piatto, quando J. comincia a frignare. Ok, in realtà aveva già cominciato da qualche minuto, ma... mettiamoci la gente, il nervosismo per essere stato 'servito' dopo gli altri, l'emozione della giornata.. le scuse si trovano sempre per giustificarli.
E invece no.
Frigna, rifrigna, lo acchiappo e cerco di lanciarlo a letto pensando 'mah, sarà stanco'. E lui piange. E ripiange.
LUI! No, c'è qualcosa che non va.
'Hai male? Hai la bua da qualche parte?'
'Ti, qua!!'

Ok. La guancia. Gli spalanco le fauci, vedo l'interno-guancia particolarmente rosso... e in effetti, sbava un po'! Penso all'orecchio, magari ha sbagliato mira mentre indicava. Ad ogni modo, dopo altri pianti e lamenti, lo vesto e via che si parte verso  la guardia medica, con mezza patata arrosto in bocca.

E qui scatta la vera magia di Natale: saliamo in macchina e giriamo per le strade come se fosse notte ma con la luce, non c'è in giro NESSUNO! Entro alla guardia medica e non c'è NESSUNO! Ci ricevono subito, lui scappa ovviamente, e urla, e scalcia, e si dimena.



Una volta braccato, lo visitano in due - perché una non era sicura. Dopo avermi prescritto cortisone e antibiotico perché 'è un po' rrrrrrrrrrrrrròsso in gola, un po' rrrrrrrrrrrrrrrrròsso nell'orecchio, un po' rrrrrrrrrròsso in bocca', schizzo in farmacia, proprio lì di fronte, la farmacia più frequentata del mondo. Entro, e non c'è NESSUNO! Nemmeno quelli che servono!!!!!!!! Stavano amabilmente chiacchierando, che carini!

Ad ogni modo, nel giro di mezzora neanche eravamo già di ritorno, con J. infuriato e addormentato, mal di testa post pranzo o forse da boccone-rimasto-a-metà, e soprattutto in tempo per il dolce, dopo questa inaspettata pausa digestiva.

E buon Natale a tutti!

SimoV.


venerdì 21 dicembre 2012

La mezz'ora che ti cambia la vita (lavorativa).

Eh si, tra le altre cose (nasi, pianti, litigi, giochi, risate) bisogna anche lavorare.
Io sono traduttrice, e durante l'ultimo anno ho seminato per trovare nuovi contatti lavorativi, nuove collaborazioni.
Una di queste, puntuale, ha suonato alla mia porta settimana scorsa.

Poteva il tempismo essere meno opportuno? Più inopportuno? Beh, giratela come volete, ma come sempre le cose arrivano tutte insieme. E le occasioni vanno prese al volo, no?

Accetto la traduzione, garantisco una data di consegna, lunedì, e poi... la mia vita prende il sopravvento! Due dei cinque giorni di lavoro si volatilizzano perché in altre faccende affaccendata (ad esempio, l'acquisto e montaggio del letto a castello per le creature - Handy Mammy mode on - programmato da tempo).
Ma in qualche modo scrivo, traduco, consegno. Lunedì sera. Col fiato sul collo.

Ieri, dicevo.
Ieri.
Può pomeriggio essere meno azzeccato? Ovviamente no!
Lui per l'appunto tornava a casa tardi, la nonna-sitter mi garantiva copertura per J. fino alle 18.30, io ero a judo con il Grande, e saremmo rincasati solo verso le 18.30, appunto. Ma mentre guardo il mio bambino scorrazzare sul tatami, ecco che squilla il cellulare.
L'agenzia mi chiede un confronto su alcune scelte operate nella traduzione. "Puoi al più presto?"
AL PIU' PRESTO per me è sempre. Nella lista delle mie priorità tutto va fatto al più presto.

Prendo una sorta di appuntamento telefonico verso le 19, o anche prima se possibile.

Da lì, il delirio: finisce la lezione, acchiappo il bambino sudatissimo e gli cambio i vestiti alla velocità della luce, anche se con il sudore 'sti cavolo di vestiti non ne vogliono sapere di scivolare sulla pelle e si inceppano. Perdo secondi preziosi. Vitali. Guido nel traffico come e meglio di Schumi ai tempi d'oro (ma dove va tutta questa gente a quest'ora???????????), arrivo a casa dove il piccolo febbricitante mi si attacca alla gamba. La nonna si volatilizza, caccio il Grande nella doccia mentre il piccolo va avanti e indietro in bagno a tutta velocità sul triciclino sbattendo sul calorifero e urlando come se fosse in preda a... boh! Cosa può avere da urlare così, un semplice bambino di 3 anni? Acchiappo l'altro dalla doccia, lo vesto da bagnato - sempre 'sti cavolo di vestiti che non ne vogliono sapere di salire... -  e gli asciugo la testa, spiegandogli che 'ora la mamma deve fare una telefonata di lavoro importante, quindi fate i bravi, anzi, se fate i bravi vi faccio vedere Scoobydoo!!! Figata!!!!'. Lo supplico. Va bene, confesso, lo imploro.
Li piazzo davanti alla tele dove comincia fresca fresca una puntata dei Fantagenitori (che non ho mai visto, ma il titolo mi si addice). E prendo in mano il telefono.

foto da web

Comincia una dissertazione sulla lingua inglese e sulla lingua italiana, molto edificante, molto sul filo del rasoio, ovviamente. I toni sono gentili e rilassati, impariamo a conoscerci. E' gente meticolosa, seria.
Come me, una volta.

Poteva andare tutto bene? Ma certo che no, via!

A un tratto, infatti, sento urlare. 'DAI!!!!!!! MADDAIIIIIIIIIIIIIIIII SPOSTATI TI HO DETTO!!!' Arriva il grande mugolando. Copro il microfono del ricevitore, mi metto in ginocchio, supplico di nuovo, ma i versi passano ugualmente dall'altra parte, e sono costretta a scusarmi 'un attimo, torno subito, sapete, i bambini stanno un po' litigando'.
'Si, figurati, non c'è problema, se credi continuiamo domani.'
DOMANI? Io non ho un domani! Meglio subito, domani è peggio ma non posso dirglielo!

Vado, risolvo e torno. Prima di tornare, faccio un'ulteriore promessa: cena davanti alla tele.

Riprendo l'amabile confronto con quelle che - vi ricordo - forse mi daranno altro lavoro.

A un tratto sento gridare, un tonfo disumano, e urla in contemporanea che lacerano lo pseudo silenzio nel quale ero.  Arrivano correndo, piangendo, strillando, tenendosi uno la fronte e uno la testa. Congestionati. Lacrimosi. Quasi quasi piango anch'io.

foto da web

Si sono fatti male, non c'è ombra di dubbio. Quindi con la voce che trasuda una finta allegria serenità spensieratezza leggerezza nonché giramento di palle mi congedo 'scusate, questa volta si sono proprio fatti male, vi richiamo tra pochissimo se non vi dispiace, ci metto un attimo!!!'
Maremma spettinata, che figura, che figura di ****issima! La mia telefonata di lavoro sfuma miserabilmente.

Medico il medicabile, consolo il consolabile, e a me non mi consola nessuno.

Risistemati i pargoli, riprendo con vergogna in mano il telefono, chiamo nuovamente, concludo il controllo del testo mogia e abbacchiata, una parte dentro di me piange un po'. Mi scuso per la telefonata poco professionale... 'Ma va, figurati, ci mancherebbe.' Si, vabbè.
In questo stato d'animo, riguardo la mia traduzione, e mi chiedo come sia possibile pretendere di lavorare da casa quando in casa ho già un altro lavoro da fare. La mamma. Sempre e comunque.

La traduzione l'ho consegnata. Vediamo se mi sono giocata la collaborazione. Probabilmente avranno pensato di essere al telefono con una casa di pazzi. E come dargli torto?

Ma il motto è: sorridere, sempre.
Anche davanti alle avversità.

Ecco perché sorrido sempre.

Simo V.


giovedì 20 dicembre 2012

"Giovedì gnocca Xmas edition" - "Sparkling New Year"

Saaaaalve gnocche!!

Siete pronte per queste feste Natalizie?!...
Se il trucco della scorsa settimana vi è sembrato un pò troppo sobrio ;) e volete stupire con "effetti speciali" seguite passo passo questo tutorial. Si tratta di uno smokey eyes molto semplice, arricchito da glitter.



Tralascio il discorso della base, perchè ormai lo avete imparato a memoria ;)

Cosa ci occorre?!

Trucco occhi:

matita blu elettrico
ombretto cremoso blu
ombretto blu elettrico
matita nera
base per pigmenti
pigmento glitter
mascara
ciglia finte


Labbra:

gloss

Partiamo subito!

Con una matita blu elettrico, abbastanza morbida, riempiamo tutta la palpebra mobile. Sfumiamola per bene con un pennello a penna oppure più semplicemente con un cotton fioc. Ora ripetiamo la stessa operazione anche per l'ombretto in crema e quello in polvere, li applichiamo picchiettandoli sulla palpebra e sfumandoli.


Portate la matita blu anche sotto, lungo la rima palpebrale inferiore, sfumandola ancora con il cotton fioc, in fondo lo smokey eyes deve avere questo effetto "poco preciso" ;). Con la matita nera tracciamo una linea sottile lungo la rima palpebrale superiore, che poi andremo a sfumare con un pennello. Mettiamola anche all'interno dell'occhio portandola anche un pò verso l'esterno, sfumiamo ancora.


Ed ora la parte più divertente!

Stendiamo sulla palpebra mobile la base per pigmenti e con un pennello piatto preleviamo un pò del pigmento glitter picchiettandolo sull'occhio. *____* mettiamone un pò anche sulla rima inferiore.


Direi che  dopo una passata di mascara, un bel paio di ciglia finte sono d'obbligo! ;) e se volete esagerare mettetene un ciuffettino anche su quelle inferiori, all'angolo esterno.



Un tocco di gloss sulle labbra e il gioco è fatto! ;)
Happy Holidays gnocche scintillanti!!!!!! *__________*






mercoledì 19 dicembre 2012

Collezione PinUp

Succede che d'estate certe idee ti vengono improvvise.
E non hai neanche un mandarino al limone decente per rinfrescarle.
Succede anche che l'idea ti sembra così brillante che coinvolgi persino una tua amica grafica che pensa che non sia poi una stupidaggine completa.
E succede, alla fine, che bionde e brune si mettono insieme in un progetto ironico, spiritoso, che parla di donne e che le prende in giro, sempre con un sorriso sulle labbra.
E poi, chi non si è mai sentita, almeno per un attimo, una pinup?
Quella sorta di vuoto cosmico sotto le meches, quel nulla assoluto sotto la cotonatura, possibile che, almeno per una volta, non l'abbia sentito anche tu?
Io l'ho sentito, lo ammetto candidamente, e da bionda quale sono, non me ne vergogno affatto.
Poi, se dall'idea nasce la Collezione PinUp realizzata in collaborazione tra Narcysa Retro Chic e Unoperuno, allora sentirsi delle "stupidine" per qualche secondo, non può che essere salutare!


Dall'unione tra due mezze sartine e una grafica nasce una collezione fresca, ironica, giovane e irrimediabilmente chic.
Spille, magneti/cavatappi e specchietti da borsa si affiancano a pochette e borsette.
Siamo ancora in work in progress, ma una piccola anteprima, magari per i vostri pensierini natalizi, non possiamo non darvela ;)




Per le spilline, magneti e specchietti da borsa (ottimi pensierini di Natale!) ci sono i soggetti di Unoperuno (click qui) e quelli di Narcysa Retro Chic (click qui e qui ). E le pochettine...oh, che amore di pochettine!, sono disponibili qui e qui
E...stay tuned...a breve arriveranno anche le borsette ;)

mercoledì 12 dicembre 2012

Ho visto cose che voi umani...


Quando ti laurei pensi che è tutto figo.
Pensi che il futuro è tuo, che hai davanti una sfolgorante carriera.
Bene, io non lo pensavo.
Sorella di un'altra laureata in legge disillusa, disincantata e coi maroni sfrantumati, le dolci sirene del praticantato non mi hanno sfiorata neanche di striscio. L'ho affrontato con spirito di sacrificio e "minnifuttu" quanto basta.
Quindi, diciamo che ero preparata.
Quello a cui nessuno ti può preparare è l'esame di abilitazione.
L'esame di abilitazione alla professione forense per la gente comune è un esame come tutti. Scritti e orali. Niente di che. Magari ci si immagina 'sti futuri avvocati in giacca e cravatta o tailleur intenti a disquisire e scervellarsi su alti problemi giuridici.
NIENTE DI PIU' SBAGLIATO.
Gli esami di abilitazione sono una GUERRA.


Guerra con diverse sfaccettature.
C'è lo sfiancamento di ore e ore rinchiusi in un lurido palazzetto dove la dislessia, alla sesta ora di compito, comincia  a colpire anche i cervelli più eccelsi.
C'è la guerra psicologica del "Vi mandiamo in galera se vi troviamo un cellulare addosso" (??!).
E poi c'è il corpo a corpo.
Voi direte, che c'entra il corpo a corpo?
Se mi fate questa domanda non avete visto mai dei praticanti avvocati.
Ve li spiego io.
Il praticante avvocato medio è abituato a qualsiasi vessazione che la vostra povera mente borghese può concepire.
Dalle fotocopie alle tre pagnotte che ti chiede "cortesemente" il dominus di andare a comprare al panificio, perché si sa, la sua dolce mogliettina con la french non si può sporcare il cappotto di cachemire ad entrare da un volgaVe bottegaio. Tu praticante, puoi.
Ma puoi anche di peggio.
Tipo strisciare sui pavimenti delle cancellerie per recuperare fascicoli dispersi in ogni dove.
Ma questa è un'altra storia.
Dunque, dicevamo l'abilitazione.
Ecco, il praticante è temprato da tutto. Angherie, sberleffi, vento e intemperie non lo fermano.
Il giorno dell'esame di abilitazione si alza mediamente alle 5 per essere davanti ai cancelli del palazzetto ove si svolgeranno le prove alle 6.
Ovviamente recupera tutto il suo abbigliamento anni '90 fatto di felpe enormi, giubotti improbabili e fosforescenti e cappellini di lana di nonna Abelarda.
L'abbigliamento trash ha almeno due ragioni giustificative: la prima è che in genere il praticante, per le 8 ore di compito, viene assiso su sedie che sono state rifiutate anche dall'Esercito della Salvezza e i tavoli ove egli si può appoggiare per scrivere sono circondati da viti e chiodi in bella vista. E' vero, ogni tanto spunta qualche Lady Gaga qua e là vestita di visone rosso con cappellino sberluccicante e tacco 12, ma è un'eccezione. Del resto il Ministero della Giustizia non ti rimborsa i vestiti strappati, quindi amen.


Il secondo motivo è ovvio. L'abbigliamento anni '90, notoriamento pieno di tasche e tasconi, è perfetto per nascondere in ogni dove tutto lo scibile giuridico. Ti potresti portare anche C.M. Bianca in tasca e nessuno se ne accorgerebbe.
(Per dire, ho visto giubotti con il doppio fondo, ma anche questa è un'altra storia).
Ah, non ci dimentichiamo che il giubotto giallo fluo ha anche la funzione di essere riconosciuto dai colleghi tra le svariate centinaia di giubotti multicolori. Tutto questo all'alba, sia chiaro.
Anche il cappellino di nonna Abelarda ha la sua funzione: gli esami di abilitazione vengono fatti in pieno dicembre e all'alba - ribadiamolo - vi garantisco che c'è freddo.
Niente che un buon praticante non sia in grado di sopportare, comunque!

Vuoi sapere cosa succede dopo? Clicca qui!

lunedì 10 dicembre 2012

Collezione Casablanca

Atmosfere fumose ed esotiche, un bianco e nero sbiadito che scorre sullo schermo, una notte di pioggia in un aeroporto lontano.



La collezione "Casablanca" si ispira al famoso film con Humprey Bogart ed Ingrid Bergman dal romanticismo sfuggente e dolce amaro.
Narcysa Retro Chic l'ha interpretato creando pochette, borsette da polso e tracolline realizzate in duchesse di seta e applicazioni in chiffon e perle multicolori, passamanerie ricamate e piume, per un dettaglio d’antan e d'effetto.




Tutte le foto della collezione al seguente link (click)
Per info: info@narcysaretrochic.com

venerdì 7 dicembre 2012

"La Reviu": Lancome VS Essence

Ho cercato di ritardare questo confronto perchè, voi direte, confronto non ce n'è.
Stiamo parlando di un prodotto di fascia medio/alta e di uno decisamente low cost.
E' che, Signore mie, quando l'ho comprato, con il mio sconto alle profumerie "La Gardenia", io ero entusiasta.
Hypnose DRAMA era mio!
Mica pizza e fichi.
E io lì già a immaginarmi mentre facevo flap flap con le mie ciglia molto dramatic e assolutamente irresistibili.


Poi c'è lo scovolino figo a "cucchiaio" e le ciglia me le farà ultra incurvate no?
Per quasi 28 euro le ciglia curly me le devi garantire.
Bene, lasciamo stare le prestazioni che quelle sono soggettive. Alcune ragazze diranno che è il mascara della vita, altre (tipo me) che non lo è ma che è un normalissimo mascara senza infamia e senza lode.
Il problema è un altro.
Il problema è che questo mascara mi fa bruciare gli occhi.
E' innegabile che io abbia gli occhi particolarmente delicati MA è almeno un decennio che uso mascara e non ho mai avuto di questi problemi.
Bruciore, lacrimazione e impossibilità di struccare il prodotto.

Delusa, e molto, da Hypnose, decido di provare i mascara della Essence che in rete vengono, per lo più, recensiti molto bene.
Per 2 euro e cocci mi porto a casa (anzi, in albergo, visto che l'ho comprato alla Coin di via Cola di Rienzo, a Roma - per dire, io a Catania alla Coin non ci entro da almeno un anno...ma vabbè, dovevamo andare da Billa per i rifornimenti alimentari per la concorsista e lo stand Essence era proprio lì, in vetrina...-) questo mascara


Che fa il suo discreto lavoro (anche qui, senz'infamia e senza lode) MA non brucia gli occhi e non è impossibile da struccare.
Anche qui c'è uno scovolino "a cucchiaio", non ho visto tutte queste BIG LASHES ma, almeno, ho speso meno di tre euro.
Dove sta il confronto?
Sta nella considerazione che il mascara della vita, almeno per me, ancora non è arrivato (e ho provato davvero di tutto, dalle marche più blasonate a quelle meno conosciute) e che, alla fine, non credo neanche esista.
Le ciglia finte sì che fanno la differenza, un mascara non credo.
L'esempio qui è lampante: due prodotti che mi danno quasi lo stesso risultato (dico quasi perchè, in ogni caso, Lancome accentua un pò di più lo sguardo) ma che sono diversissimi per prezzo e caratteristiche.
Certo, è ovvio che già la confezione ci fa capire che siamo su due pianeti diversi e che il BIG LASHES si rivolge, per lo più, ad un pubblico di giovanissime che amano i colori fluo (ecco, le giovanissime, non le vecchie carapane come me) e che HYPNOSE DRAMA tende a farsi apprezzare da un pubblico più esigente.
Il packaging di quest'ultimo infatti è lucido, sinuoso, quasi laccato, molto bello da vedere e indubbiamente di qualità
La cosa che mi fa davvero impazzire, però, è che  un prodotto cosmetico (che costa, ripetiamolo, quasi 28 euro),  specificamente realizzato per occhi, dia bruciore e lacrimazione e che non si strucchi se non con molta difficoltà (non è un problema di struccante, con quello elimino persino il trucco fotografico realizzato da Cassandra e vi garantisco che non è leggero) e che uno di pochi euro, che non fa i miracoli, e ci sta tutto, no.
Ecco, Lancome cara, ci sarebbero da rivedere un paio di cosette in questa sordida faccenda di ciglia.

Io la penso così, se avete illuminanti opinioni scrivetele nei commenti.

giovedì 6 dicembre 2012

"Giovedì gnocca - Xmas edition"

Saaaalve gnocche!!!

benvenute al nostro appuntamento con la bellezza!
I prossimi 3 tutorial, saranno dedicati al makeup da "sfoggiare" durante le feste natalizie.

Parola d'ordine: SCINTILLARE!! oro, argento, glitter...!!!
Ma veniamo alla proposta di oggi.
Ho realizzato un trucco abbastanza sofisticato ed elegante perfetto per le feste ;)



Cosa ci occorre?

Trucco occhi:

  • ombretto in crema color "nude" (paint pot "panterly" di MAC)
  • ombretto oro chiaro (autospignattato da me ;))
  • ombretto oro-pesca (idem come sopra ;))
  • matita marrone scuro
  • ombretto marrone scuro ("darkhorse" dalla palette Naked Urban decay)
  • ombretto illuminante  (pigmento essence, e "virgin" dalla palette Naked "Urban Decay")
  • eyeliner nero
  • ciglia finte (precious diamonds-peggy sage)
  • mascara

Per le labbra ho scelto un gloss trasparente dai riflessi dorati, anche questo l'ho "spignattato" io :)

Go!!!

Come sempre preparate la vostra base.
Applicate il vostro primer e poi il  fondotinta, correggete le eventuali imperfezioni con il correttore e fissate tutto con una cipria trasparente.

Iniziamo il trucco occhi applicando su tutto l'occhio un ombretto in crema "nude"; in questo caso io ho utilizzato il paint pot della MAC nella tonalità "panterly".


Ora applichiamo sulla palpebra mobile l'ombretto "oro chiaro" sulla prima metà e sul resto la tonalità "oro-pesca", sfumandole fra di loro.



Aiutandoci con un po' di scotch, che passeremo prima sul dorso della mano per togliere un po' di "adesivo" (altrimenti andando a toglierlo ci porteremmo via l'occhio ahahahahah ;)) andiamo a disegnare con la matita marrone scuro e poi aiutandoci con un pennellino da eyeliner, un "triangolo" all'esterno dell'occhio formando una bella virgola finale, per uno sguardo da "gatta". Sfumiamolo verso l'interno con un pennellino piccolo, io mi trovo bene con un pennello a lingua di gatto.


Ripassiamo con un ombretto marrone scuro e portiamolo anche lungo la rima palpebrale inferiore. Illuminiamo l'interno dell'occhio con un pigmento bianco shimmer mixato all'ombretto oro chiaro, sfumiamolo un po'.


Mentre sotto l'arcata sopraccigliare sfumiamo un ombretto illuminante, in questo caso io ho scelto "virgin" dalla strafamosissima palette Naked della Urban Decay.


Ed ora il pezzo forte!! un bel paio di ciglia finte con strass, per brillare come una stellina ^__^. Con l'eyeliner nero tracciamo una riga lunga la rima palpebrale superiore, per camuffare la riga delle ciglia.

Ultimo tocco, un velo di blush sulle guance e sulle labbra un bel gloss con riflessi dorati, per scintillare ancora di più!

Pronte!!!!





Buone feste!

Momo

I bijoux che indosso li potete trovare nel mio negozio Blomming!! ;)

mercoledì 5 dicembre 2012

A volte (forse sempre) un cane ti salva la vita

Avere un cane è una cosa meravigliosa.

 

Per chi, come me, non ha figli, è anche un'opportunità per non farsi mancare qualche piccola marachella!
Dicono che il cervello di un cane, nel suo massimo sviluppo, somigli a quello di un bambino di due anni e che il peloso riesca ad imparare circa 200 suoni. Chissà perchè la mia Lira (chiamata così perchè trovata nel gennaio del 2002, a pochi giorni dalla scomparsa della nostra amata moneta) distingue perfettamente le parole "biscottino", "zampa" (te la porge per avere il citato biscottino) e "bravissima!" (al suono di questa parola drizza le orecchie e ti dà la zampa, sempre per avere il famoso biscottino), mentre ha qualche difficoltà a percepire altri suoni, come "basta" (quando ha mangiato troppi biscottini) o "vieni qua" (quando dobbiamo andare dal veterinario).
Come i bambini, ti fa qualche dispettuccio se la lasci sola troppo tempo o non le dai le giuste attenzioni. Quando vuoi far pace dopo un rimprovero, magari ti volta le spalle e fa di tutto per non guardarti in faccia, ma tu lo sai che in fondo è una tenerona.
Può anche darsi, soprattutto in età avanzata, che le prenda qualche sghiribizzo...


Ecco. Questa foto non ritrae l'ennesimo caso di maltrattamento su animali, ma solo il suddetto canide che, per circa un mese, ha deciso di fare il pisolino pomeridiano dentro lo sgabuzzino O.o
Se hai un cane può capitare anche di non chiudere occhio per tutta la notte o di dover scendere in strada in pigiama alle quattro del mattino perchè ha un'emergenza intestinale... ops, non ce l'ha fatta, mollata per le scale O___O ma in fin dei conti che ci vuole a pulire al ritorno? -.-
Avere un cane ha anche i suoi vantaggi.
Nessuno ti ferma per strada per porgerti un volantino né per intortarti con le sue teorie religiose sulla decadenza dei valori morali perché, si sa, il temibile animale potrebbe mordere.
Non ti fa sentire solo anche se hai la casa vuota.
Ti ama senza chiederti niente in cambio.
Ti fa avere un discreto successo con gli uomini (quelli che amano gli animali ovviamente) e ti evita qualche delusione perchè LORO lo capiscono se il tizio non va bene per te, ma bisogna interpretare i segnali. Il mio, al riguardo, credo sia rotto.
Soprattutto - e lo dico a vantaggio degli uomini - NON PARLA! :D
Con un cane bisogna aver pazienza, ma quando lo guardi sonnecchiare sotto la tua scrivania, col culetto a ridosso della stufa, ti rendi conto che in fondo è quella la tua storia d'amore più bella perché, a dire il vero, sei più fortunato tu ad aver incontrato i suoi occhi dolci undici anni fa, che lui a non esser finito per strada.
A volte, anzi quasi sempre, un cane ti salva la vita.



Lilla, l'altra metàdi Narcysa



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